BARBARA DI MAIO
FRANCESCA TIBONI
“Uno sguardo femminile sulla street photography: Women in Street_Italy”
12 Gennaio 2025, Ore 18:30
Sala Espositiva Palazzo Gil (Campobasso)
Ingresso gratuito
La presenza delle donne nella fotografia è stata a lungo marginalizzata per ragioni economiche e sociali, generando un divario significativo rispetto ai loro colleghi uomini. Fin dagli albori della fotografia, le donne hanno contribuito con importanti innovazioni tecniche e artistiche, ma il loro ruolo è stato spesso oscurato da un panorama dominato da uomini. Esempi come Gerda Taro, Dorothea Lange e Tina Modotti rappresentano eccezioni che evidenziano una realtà caratterizzata da accessi limitati, condizionati da stereotipi di genere e pregiudizi culturali.
© Barbara di Maio
Questo squilibrio persiste ancora oggi. Sebbene le donne costituiscano oltre la metà degli studenti nelle scuole di fotografia, la loro presenza resta minoritaria nelle grandi mostre, nelle pubblicazioni editoriali e nel mercato artistico.
Negli ultimi anni, tuttavia, la street photography femminile ha iniziato a ritagliarsi uno spazio crescente, grazie a iniziative e comunità specifiche. Progetti come Women in Street e Women Street Photographers hanno creato reti globali che connettono fotografe da tutto il mondo, offrendo loro visibilità e supporto.
© Francesca Tiboni
Anche in Italia si sono sviluppate realtà importanti, come Women in Street Italy, fondata da Barbara Di Maio e Francesca Tiboni, che ha contribuito a trasformare il panorama della street photography, promuovendo una narrazione più inclusiva e valorizzando il talento femminile in questo ambito.
Questo talk sarà un’occasione per esplorare la nascita di queste comunità, affrontare le sfide ancora aperte e comprendere come queste reti stiano ridefinendo il concetto di inclusività nel mondo della fotografia contemporanea.
Biografia
Barbara Di Maio si è dedicata alla fotografia fin da giovanissima. Interprete di conferenza e traduttrice, ha frequentato l'ICP l'International Center of Photography di New York dove ha sviluppato la sua tecnica fotografica nella fotografia di moda e di ritratto. Ha vinto una borsa di studio per il Master in Fotogiornalismo e Reportage presso la Scuola di Fotografia e Cinema di Roma. Per dieci anni si è dedicata principalmente alla fotografia antropologica e sociale, indagando e documentando il folklore e le antiche tradizioni in Campania e in tutta Italia. Nel 2017 ha organizzato la sua prima mostra personale Japan Katana Urban Cuts, uno sguardo inedito sul Giappone e su Tokyo, ricostruito attraverso un percorso visivo basato su colori e riferimenti alla modernità e alla vita frenetica della metropoli giapponese. Le sue fotografie sono state premiate e pubblicate da riviste e collettivi internazionali di fotografia. Sulla base del suo progetto A' Maschkarata, è stata selezionata dall'Archivio Digitale Futuro Arcaico come artista per una ricerca sull'identità territoriale e il folklore.
Il suo progetto Misteri di Trapani è stato recentemente pubblicato sulla rivista d'arte MoleArt.
Attualmente collabora con l'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale per il progetto “Legami immateriali nei paesaggi di festa”. Il progetto ha vinto il bando “Photography Strategy 2022” promosso e sostenuto dal Ministero dei Beni Culturali, Direzione Generale per la Creatività Contemporanea.
Francesca Tiboni è una fotografa che risiede a Cagliari. Fin dall'inizio ha mostrato grande interesse per la street photography, il paesaggio urbano, il ritratto e la necessità di scattare sia in bianco e nero che a colori.
La sua passione per la fotografia, per oltre vent'anni, è rimasta una forma di espressione puramente intima e personale, utilizzata per comprendere e rivivere le esperienze vissute.
L’esigenza di trovare una nuova espressione nel linguaggio fotografico, unita alla necessità di ritrovare se stessa dopo i cambiamenti della maternità, l'ha portata a cambiare per raccontare il suo mondo poetico con un linguaggio non più intimo e privato, ma più aperto e universale.
La fotografia è un modo per comprendere il mondo che la circonda ed entrare in profonda connessione con esso. Il suo lavoro è un'esplorazione di ciò che è nascosto o ai margini.